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The Host The Host Hot

The Host

Cast, Crew, Infos - Cinema

Titolo originale
The Host
Sceneggiatura
Andrew Niccol
Interpreti
Saoirse Ronan, Diane Kruger, Max Irons, Jake Abel, William Hurt, Frances Fisher, Boyd Holbrook, Scott Lawrence, Chandler Canterbury, Raeden Greer.
Nazionalità
Anno
Durata
125

The Host (L’ospite) di Andrew Niccol racconta della Terra invasa da alieni, le Anime, che s’impossessano dei corpi dei terrestri e li fanno divenire buoni e privi d’iniziative annientando la loro personalità. Tuttavia la giovane Melanie, che appartiene alla Resistenza, si rifiuta, combatte e riesce a dialogare con l’Anima che dovrebbe sostituire il suo cervello e il suo cuore. Messaggio di speranza, strizzatina d’occhio sulle diversità che possono convivere, love story e un po’ d’azione. Molto atteso soprattutto dai giovanissimi, perché tratto da L'ospite (2008) di Stephenie Meyer, la quarantenne creatrice della saga Twilight, il film può definirsi privo d’interesse e deludente. Il credo Mormone della scrittrice si evince facilmente anche in questo suo lavoro.

Vi sono riferimenti religiosi con l’attrazione sessuale sempre sublimata e casta, con l’esigenza di un pudore anche all’interno della protagonista sdoppiata in due donne con i loro sentimenti. Quando l’Anima inizia a scoprire l’amore, Melanie è confusa ma si apparta nell’altra stanza del cervello per lasciare privacy a lei e al suo innamorato mentre si baciano, quando il suo fidanzato coccola il corpo dell’aliena per avere un contatto con chi vi è imprigionato, ha un attimo di gelosia che si risolve in uno schiaffo da lei comandato ed eseguito dal suo corpo. Tra le scelte narrative più fastidiose c’è la voce interiore della ragazza che dialoga col cervello dell’aliena, piagnucola perché non può farsi sentire all’esterno, suggerisce alla sua carceriera cosa dire, come comportarsi, come reagire a situazioni e sentimenti che non ha mai provati. Nelle oltre due ore del film diventa persino insopportabile, creando disagio da chi sente questa voce fuori campo che, invece, è inserita all’interno del corpo che si continua a vedere. Inutile dire che vi sarà un doppio trionfo dell’amore, con l’aliena che è disposta a morire pur di lasciare ai due fidanzati la possibilità di vivere felicemente assieme ma che riesce a sopravvivere perché è impiantata nel corpo di ragazza in coma e cui lei dona nuova vita. Ovviamente, il ragazzo di cui è innamorata le starà vicino e, assieme, creeranno un’altra coppia felice. Da quanto detto, è facile capire che il target per il romanzo e per il film è proprio quello dei più giovani, di quelli che sentono di lottare per situazioni esistenziali impossibili, degli eterni sognatori che si commuovono nel vedere che l’amore trionfa su ogni cosa. Tuttavia quest’impostazione fa dimenticare quello che, forse, doveva essere il messaggio che poteva emergere. La Terra trasformata in un mondo in pace ma dove il libero arbitrio, una delle basi del cattolicesimo, è stato sacrificato per raggiungere una perfezione senza emozioni. I corpi non sono stati trasformati, ma un sorriso stampato sulle labbra e la pupilla lucente tradiscono la trasformazione di quegli uomini, vittime di un annientamento intellettuale imposto forse a fine di bene. Pochissimo spazio è dato alla Resistenza che si rinchiude in un’enorme grotta inserita nell’entroterra desertico, come un ventre materno in cui sperare di potere nuovamente nascere. Le desolate lande possono anche ricordare il mondo del Far West, quale omaggio alla nascita del sogno americano, donando atmosfere da western che si scontrano con l’altissima tecnologia dell’urbanizzazione aliena. Peccato non sia stato sfruttato di più queste differenze, la contrapposizione della forza fisica e della volontà dei ribelli contro l’apparente strapotere tecnologico ma senza emozioni degli alieni. Le scene più belle si svolgono proprio in quest’ambito, con il carismatico William Hurt capo della comunità, geniale inventore che con un gioco di specchi riesce a fare arrivare il sole a un’enorme piantagione di grano. E’ lo zio di Melanie e non vuole uccidere l’aliena che l’ha imprigionata perché capisce che la nipote ha saputo sopravvivere in lei. In quest’attore ritroviamo i massimi livelli della sua recitazione, un interprete capace di donare al proprio personaggio grande affidabilità, vigore, amore, crudeltà e pietas. La talentuosa, Saoirse Ronan, attrice in continua evoluzione che dimostra di vivere in maniera completa i suoi personaggi, è la Melanie combattuta tra due presenze antitetiche che la dominano a turno. E’ terrorizzata e cerca di non pensare per non fornire informazioni sui ribelli a questi aguzzini buoni. La vagante che la tiene prigioniera ha nome Wanderer ma i ribelli la chiamano col nome più dolce e umano di Wanda, si rende conto che l’indottrinamento subito la ha privata della possibilità di vivere con raziocinio: si ribella in nome dell’amore, rispetta Melanie perché lei stessa ha scoperto l’innamoramento. Diciannove anni e una carriera artistica di tutto rispetto, è figlia di attori che l’hanno spronata a studiare recitazione, a fare esperienze teatrali, televisive e cinematografiche tanto da averla fatta maturare velocemente: ora ha firmato il contratto per cinque film da realizzare entro il 2014, tutti con autori di buon rilievo. Tuttavia, dalla scrittura alla regia, il film pesa soprattutto sulle spalle di Andrew Niccol. Vive di rendita per l’ottimo script di The Truman show (The Truman show, 1998) di Peter Weir ma nei pochi titoli da lui realizzati solo un paio realmente soddisfano. Nel suo film precedente In Time (In Time, 2011) non riusciva mai a trovare una chiave narrativa interessante che facesse decollare il film a dimostrazione che ritentare di avventurarsi nel mondo della fantascienza forse non è stata una buona idea. Gattaca - La porta dell'universo (Gattaca, 1997) aveva fatto bene sperare sulle sue capacità anche in questo genere, ma gli manca qualcosa per essere considerato un autore interessante. Ha alle spalle pochi film e poca capacità autoriale tanto da mostrare, a tratti, anche una certa insicurezza anche come regista.

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opinioni autore

 
The Host 2013-03-30 16:12:14 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
7.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    30 Marzo, 2013
Ultimo aggiornamento: 03 Aprile, 2013
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