Stampa
PDF
 

Un giorno devi andare Un giorno devi andare Hot

Un giorno devi andare

Cast, Crew, Infos - Cinema

Titolo originale
Un giorno devi andare
Sceneggiatura
Fredo Valla, Giorgio Diritti , Tania Pedroni dal soggetto di Fredo Valla, Giorgio Diritti.
Interpreti
Jasmine Trinca, Anne Alvaro, Sonia Gessner, Pia Engleberth, Amanda Fonseca Galvao, Paulo De Souza, Eder Frota Dos Santos, Manuela Mendonça Marinho, Benevides Schermuly Santos, Leonardo Farias Dos Santos , Nilton Avani Rodrigues, João Paulo Da Silva Santos, Debora Da Silva Medeiros.
Nazionalità
Anno
Durata
111

Con il terzo lungometraggio, Un giorno devi andare, Giorgio Diritti, prosegue il suo percorso narrativo autoriale attraverso film che cercano di fare pensare più che di piacere in assoluto. Girato prevalentemente nella foresta amazzonica, è un viaggio interiore della protagonista, una trentenne italiana che perde il figlio, è abbandonata dal marito e trova rifugio da suora missionaria amica della madre. La cosa l’aiuta, pur sentendosi atea. Lei va a vivere nelle favelas di Manaus per isolarsi, infine, su di una spiaggia del Rio delle Amazzoni.

 Tra chiari e scuri, il film è interessante e mostra una Jasmine Trinca in maturazione. Giorgio Diritti è autore completo che quando realizza un lungometraggio lo fa perché sente l’esigenza di raccontare storie diverse, emozioni di persone, mondi che si sviluppano più all’interno dei personaggi che non nell’esteriore. I sottotitoli sono sempre presenti nei suoi film perché, come dice lui, lo sforzo linguistico aiuta a prestare attenzione a chi ti sta di fronte, a capirlo non solo nei concetti ma anche nell’anima. Ne Il vento fa il suo giro (2005) il mondo occitano con l’ex professore francese che si trasferisce in paesino con la sua famiglia alla ricerca di un modo di vita più vicino alla natura, si trasforma in pastore ma i nuovi arrivati risvegliano negli abitanti sentimenti contrastanti. L'integrazione è difficile e il rapporto con la diversità diventa il cardine della narrazione. Ne L’uomo che verrà (2009), ambientato nell’inverno del 1943, racconta della figlia di 8 anni nata in una famiglia povera che vive alle pendici di Monte Sole e non parla, dopo che le è morto tempo addietro un fratellino di pochi giorni. Quando la madre resta incinta la bimba vive nell'attesa del bambino, mentre la guerra è alle porte e la vita difficile all’interno dei mondi contrapposti fra le brigate partigiane i nazisti in avanzata. Il 28 settembre 1944 il bambino viene alla luce e negli stessi giorni le SS scatenano un rastrellamento senza precedenti: la strage di Marzabotto. Il dialetto occitano, il parlare dei nazisti come momenti di distacco ma anche di avvicinamento, il tentativo di capire le parole ma anche le persone. Qui la situazione è identica: la suora ed i più colti parlano il portoghese mentre nei villaggi risuonano dialetti impossibili da intendere, ma in tutti c’è il desiderio di capire, di essere vicini alla diversità che accomuna. Non fosse altro per l’ambientazione, viene in mente il cinema di Werner Herzog e anche il modo di raccontare segna punti di contatto tra i due autori. Assoluto desiderio di costruire vicende in cui l’autore mai giudica, utilizza un taglio quasi documentaristico per raccontare i fatti che accadono, una recitazione assolutamente minimalista degli interpreti professionisti che cercano di ritrovare la vera spontaneità e, così facendo, di vivere assieme alla gente locale vicende che non sono dissimili da quelle della loro quotidianità. La storia si divide in tre parti raccontate anche stilisticamente e tecnicamente in maniera molto differente. Il viaggio della giovane sull’imbarcazione umanitaria assieme alla suora in cui lei, non credente, riesce comunque a capire cosa muova questa donna e tutti gli altri missionari. Qui i colori tendono verso l’azzurro, abbondano immagini naturalistiche in cui si è travolti dalla bellezza dei luoghi. L’evoluzione esistenziale che la porta a vivere in una favela di Manaus in cui crede di avere trovato il significato vero di comunità, in cui si sente importante perché organizza i giovani e trova loro lavoro, gioca al calcio coi bimbi, ha una camera nella casa di una famiglia felice. Qui il poco sole si alterna a lunghissimi acquazzoni, tutto sembra comunque andare per il meglio fino a quando la civiltà non riesce a mettere in discussione i delicati equilibri. Lei che riparte alla ricerca più di se stessa che non di nuovi mondi, abbandona ogni cosa e su di una canoa affronta l’immensità del fiume alla ricerca della pace interiore che ritrova accampandosi su di una spiaggia in cui riceve segrete visite della gente di uno dei villaggi che aveva visitato: pioggia, sole sono vissuti luminosamente, con il sorriso sulle labbra, forse capendo che sarà quella la sua vita vera. Finale molto aperto, film con tre edizioni differenti tutte molto sofferte dagli autori, la scelta di non scegliere quale sarà il futuro per la ragazza. Alle immagini realizzate in Brasile parallelamente si alternano quelle realizzate nel Santuario di San Romedio in val di Non, sede delle consorelle della missionaria, luogo vicino al quale vivono in apprensione la madre e la nonna della giovane: luminose le immagini all’interno del luogo di culto, con un colore tendente al bianco e nero quando si parla della famiglia. Bello, sicuramente in grado di fare discutere. Da dire che il regista pensava da tempo a questo film, da quando aveva realizzato una decina di anni orsono un documentario nelle stesse zone, Con i miei occhi (2002), che gli aveva permesso di conoscere realtà che tuttora lo affascinano e coinvolgono emotivamente.

 

 

Image Gallery

Un giorno devi andare
Un giorno devi andare

opinioni autore

 
Un giorno devi andare 2013-03-28 18:28:49 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
7.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    28 Marzo, 2013
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni
Trovi utile questa opinione? 
00
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Recensione Utenti

Nessuna opinione inserita ancora. Scrivi tu la prima!

Voti (il piu' alto e' il migliore)
Giudizio complessivo*
Commenti
    Per favore inserisci il codice di sicurezza.
 
 
Powered by JReviews