Il 26 dicembre 2004 un gigantesco tsunami investì il sud est asiatico a essere colpite furono, in particolare, le regioni meridionali della Tailandia. I morti furono molte migliaia, i feriti e i traumatizzati toccarono numeri incredibili. The Impossible del regista catalano Juan Antonio Bayona (1975) ricostruisce l’odissea di una famiglia travolta da quella tragedia.
La vera storia ebbe per protagonisti una famiglia spagnola - Maria, Quique, Lucas, Tomas e Simon – che nel film diventa americana per ragioni commerciali. L’onda gigantesca li separa e solo qualche giorno dopo si ritrovano, malconci ma salvi. Il film potrebbe essere liquidato molto sbrigativamente come il classico prodotto strappalacrime a lieto fine, moderatamente insaporito dai conflitti iniziali fra i protagonisti – moglie e marito non sono del tutto in armonia, il maggiore dei figli se la prende con il fratello minore – e giudiziosamente punteggiato di richiami pubblicitari: una famosa bevanda gassata, una società di assicurazione. Il risultato complessivo non è molto felice e, nonostante una lunghezza non eccessiva, dà l’impressione di durare un tempo infinito. Si legge che le sequenze del maremoto non sono state realizzate al computer ma messe in scena con la caduta di una vera massa d’acqua il cui posizionamento ha richiesto un anno di lavoro. Non c’è ragione di dubitarne, anche se il risultato è decisamente inferiore a quello ottenuto, ad esempio, da Clint Eastwood in Hereafter.