Vita di Pi (Life of Pi) è il titolo di un romanzo dello scrittore canadese Yann Martel che ha come protagonista un giovane indiano, Piscine Molitor Patel detto Pi, attento sin da giovanissimo ai problemi della religione, tanto da praticare contemporaneamente il cattolicesimo, l’ebraismo e l’islam. Imbarcato su una nave con i genitori e gli animali del piccolo zoo di famiglia, è coinvolto in un tragico naufrago nell'oceano Pacifico ove vaga per ben 227 giorni su una lancia di salvataggio assieme a una femmina di orango, una iena, una zebra ferita e una tigre del Bengala
Dopo poche ore si scatena una feroce lotta per la sopravvivenza fra gli animali, scontro da cui sopravvive solo il grosso felino. Ora a fronteggiarsi sono la tigre e il ragazzo che dovrà confrontarsi per più di sette mesi fra tempeste, approdi in isole venefiche, incontri con balene e pesci di varie dimensioni. Il regista e sceneggiatore taiwanese Ang Lee (1954) è un cineasta bravo ed ecclettico nel cui curriculum ci sono film satirico – civili (Il banchetto di nozze - Hsi yen – 1993; Mangiare bere uomo donna - Yin shi nan nu - 1994), ricostruzioni da capolavori della letteratura (Ragione e sentimento - Sense and Sensibility – 1995 - dall'omonimo romanzo di Jane Austen), grandi melodrammi omosessuali (I segreti di Brokeback Mountain - Brokeback Mountain – 2005) e supercolossi (La tigre e il dragone - Wo hu cang long – 2000; Hulk - 2003). Da notare che ha attraversato questi generi con mano ferma e senza rinunciare lampi fantastici. La stessa cosa accade in quest’ultimo lavoro in cui il realismo crudele della condizione dei naufraghi si alterna a sprazzi immaginifici legati sia a splendidi panorami, sia a visioni sognate di cose e animali. Il filo conduttore – tutta la vicenda è narrata in flash back seguendo la conversazione fra il naufrago e un romanziere in cerca di storie – è sia quello della ricerca di un rapporto con Dio, sia la relatività del mondo. Fanno parte di quest’ultimo aspetto le due versioni della storia che il sopravvissuto offre agli investigatori giapponesi venuti a interrogarlo. Come dire che nel mondo tutto può essere letto almeno in due modi diversi e che è solo la fede a farci scegliere l’uno o l’altro.