Il nono film di Robert Redford in veste di regista, La regola del silenzio - The Company You Keep (The Company You Keep, letteralmente: I compagni che ti sei scelto) è tratto da un romanzo di Neil Gordon edito nel 2004. E’ la storia di un membro del gruppo terrorista Weathernan Underground (1969-76), nome tratto da una canzone di Bob Dylan (Non seve un meteorologo - weatherman - per capire da che patrte tira il vento), i cui affiliati si resero responsabili di una lunga serie di attentati a istituzioni pubbliche e a banche. Nel 1981, durante uno di questi espropri proletari, fu uccisa una guardia giurata.
Per questo delitto l’FBI emise una serie di mandati di cattura, pochi dei quali realmente eseguiti. Il film inizia con l’arresto, trent’anni dopo quel delitto, di una delle appartenenti al gruppo e complice nella rapina nel cui corso avvenne l’omicidio che fa le vita di una normale casalinga da oltre tre decenni. La cosa rimette in moto la caccia agli altri latitanti, fra questi un distinto avvocato, da poco vedovo, costretto a darsi alla fuga nella speranza di provare che a quel delitto non ha preso parte. Il tutto è raccontato dal giovane reporter di un giornale di provincia che avvia una sua personale caccia al fuggitivo e, progressivamente, è coinvolto nei sogni dei vecchi rivoltosi. Il film cede molto sul versante del melodramma, con inutili scoperte di figli dati in adozione e zoppicanti storie d’amore, ma conferma la vocazione democratica di un autore e attore fra i più longevi della scena americana. In altre parole un filmcivile un po’ vecchio nello stile, ma indubbiamente efficace.