John Hillcoat e il fido sceneggiatore Nick Cave hanno preso spunto dal romanzo La contea più fradicia del mondo (The Wettest County in the World, 2008) dell’americano Matt Bondurant (1971), nipote dei protagonisti della storia, per realizzare Lawless (Senza legge). Lo scenario è la contea di Franklin, in Virginia, negli anni del proibizionismo (1919 - 33) quando il governo degli negli Stati Uniti, sulla spinta delle società di temperanza formate da gruppi religiosi e politici caratterizzati da un forte moralismo e fondamentalismo, proibirono la produzione e il consumo di qualsiasi tipo d’alcolico.
La cosa innestò effetti ben lontani da quelli auspicati, con una diffusa produzione clandestina di bevande ad alto tasso alcolico distillate fuori da ogni controllo igienico e traffici milionari che fecero la fortuna della malavita organizzata. In Virginia i fratelli Bondurant (Howard, Forrest e Jack) assunsero al rango di grandi produttori di whiskey e brandy artigianali, ma non si vollero mai piegare alle pericolose offerte di poliziotti corrotti e bande criminali. Questo rifiuto innescò una serie di scontri e conflitti che lasciarono sul terreno decine di morti e mutilati. Il film racconta, rivestendolo di un’aurea molto hollywoodiana, questa vera e propria guerra non lesinando sulle immagini violente e gli effetti grandguignoleschi. Il modello è quello del film gangsteristico di tipo classico con, appunto, un sovraccarico di sangue. In casi come questo sarebbe ingenuo attendersi un minimo di analisi storica o, più semplicemente, una ricostruzione sociale e psicologica attendibile. Ciò che interessa il regista è l’azione e i colpi inferti allo stomaco dello spettatore. Su questo versante il film risulta efficace e inchioda alla poltrona per due ore filate. Non è molto, ma è meglio di niente.