I giorni dell’abbandono di Roberto Faenza nasce da un romanzo d’Elena Ferrante. E’ questa una scrittrice misteriosa che rifiuta ogni mondanità. Pochissimi la conoscono di persona, non ha mai ritirato i premi che ha vinto, ha rilasciato una sola intervista, in forma scritta, a L’Unità, mentre il suo editore ha fatto circolare, sempre in forma scritta, alcuni suoi pensieri destinati al saggista Goffredo Fofi.
Il film è girato con grande abilità, mentre l’intreccio delle storie procede con il ritmo e il mistero indispensabili a Film e libro raccontano di una moglie abbandonata che non riesce a darsi pace sino a rasentare la follia. E’ il ritratto di una follia nata da una lacerazione sentimentale che sconvolge l’essenza e il ruolo sociale della protagonista. La regia affronta la storia con taglio ordinario, realista senza preoccuparsi di innovare a livello stilistico né narrativo. La prima parte ha un tono e un ritmo abbastanza scorrevoli, poi il film perde forza e si affida ad una noiosissima voce fuori campo, di taglio eccessivamente letterario, che racconta ciò che, nonostante la stupenda interpretazione di Margherita Buy, le immagini non riescono a dire.
valutazione: 1 2 3 4 5
Roberto Faenza; soggetto dal libro omonimo di Elena Ferrante; sceneggiatura: Gianni Arduini, Cristina Del Bello, Anna Redi, Lella Ravasi, Dino e Fillipo Gentili, Diego De Silva, Roberto Faenza; interpreti: Margherita Buy, Luca Zingaretti, Goran Bregovic, Alessia Goria, Fausto Maria Sciarappa; produttrice: Elda Ferri; musica: Goran Bregovic; fotografia: Maurizio Calvesi; società produttrici: Jean Vigo Italia S.r.l., Medusa Film S.p.a., nazionalità: Italia; anno di produzione: 2005; durata: 96 min.
- http://www.medusa.it/igiornidellabbandono/