Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare segna la quarta tappa dalla serie piratesco – fantastica aperta da La maledizione della prima luna (Pirates of the Caribbean: The Curse of the Black Pearl, 2003) e proseguita con Pirati dei Caraibi - La maledizione del forziere fantasma (Pirates of the Caribbean: Dead Man's Chest, 2006) e Pirati dei Caraibi – Ai confini del mondo (Pirates of the Caribbean: At World's End, 2007), tutti a firma di Gore Verbinski. Il film, questa volta diretto dallo specialista di musical e superproduzioni Bob Marshall, in originale è stato girato in versione tridimensionale e, rispetto ai precedenti, mostra un maggiore tasso d’ironia. Al centro ci sono i soliti personaggi: Jack Sparrow (Johnny Depp), Angelica (Penelope Cruz), Hector Barbossa (Geoffrey Rush) e Barbanera (Ian McShane) alternativamente alleati e avversari nella corsa alla fonte dell’eterna giovinezza.
Lo scenario passa dalla Londra dell’inizio del diciassettesimo secolo sino alle foreste tropicali. E’ un tipo di narrativa che punta tutte le sue carte sulla meraviglia delle costruzioni e i miracoli della computer grafica, per tacere delle sorprese legate a un utilizzo abile e milionario del 3D. In definitiva è più una scatola delle meraviglie, un baraccone rutilante che non una storia di cui apprezzare coerenza e organizzazione narrativa.