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Biutiful
Alejandro Gonzáles Iñarritu è un regista messicano che ha molto impressionato, soprattutto con il primo film: Amores perros (2000), storia del rapporto fra un ragazzo e un cane da combattimento. Il suo cinema non disdegna le immagini forti, ma le stempera in una malinconia che riguarda direttamente la difficoltà del vivere. Così è anche in questo Biutiful il cui scenario sono i quartieri poveri di Barcellona. Qui campa malamente Uxbal, un caporale d’immigrati di colore e cinesi, che lucra sul lavoro che procura loro, ma non è privo di un suo senso si solidarietà e rispetto. x
Alejandro Gonzáles Iñarritu è un regista messicano che ha molto impressionato, soprattutto con il primo film: Amores perros (2000), storia del rapporto fra un ragazzo e un cane da combattimento. Il suo cinema non disdegna le immagini forti, ma le stempera in una malinconia che riguarda direttamente la difficoltà del vivere. Così è anche in questo Biutiful il cui scenario sono i quartieri poveri di Barcellona. Qui campa malamente Uxbal, un caporale d’immigrati di colore e cinesi, che lucra sul lavoro che procura loro, ma non è privo di un suo senso si solidarietà e rispetto. Sin dalle prime inquadrature si capisce che fa questo feroce mestiere perché non ha la possibilità di fare altro. Del resto la vita non è certo stata generosa con lui: è separato di una giovane instabile di mente, che non disdegna il letto di suo fratello, e deve crescere due figli, il più piccolo dei quali mostra già segni di ribellione e irrequietezza. A completare il quadro gli arriva tra capo e collo una diagnosi di cancro alla prostata con connessa prognosi di un paio di mesi di vita. Un quadro tutt’altro che allegro che poggia, per buona parte, sulle spalle di Javier Bardem, non nuovo a ruoli di moribondi, si ricordi la parte scolta in Mare dentro (Mar adentro, 2004) di Alejandro Amenábar. In altre parole siamo davanti alla radiografia di un'agonia e tutto ciò che accade intorno - i cinesi uccisi dalle stufe a gas, la moglie pazza, i rapporti con la polizia - ha funzione unicamente per la costruzione ed enunciazione della psicologia del personaggio. In questo l’attore è davvero formidabile, ma non tanto da supplire quanto manca al film: la dimensione corale e una sceneggiatura non sempre debitamente robusta, almeno non tanto da reggere le quasi due ore e mezzo di proiezione.

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Biutiful 2011-02-04 13:07:22 Umberto Rossi
Giudizio complessivo 
 
7.0
Opinione inserita da Umberto Rossi    04 Febbraio, 2011
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