Clive Staples Lewis, in breve C. S. Lewis, (1898 – 1963), saggista e filologo irlandese, è noto, soprattutto, come autore di una serie di fiabe, scritte tra il 1950 e il 1956, che forma le cosiddette Cronache di Narnia. Sono sette volumi che ruotano attorno a quattro ragazzi che i genitori hanno inviato in campagna per sottrarli ai pericoli dei bombardamenti che colpirono Londra durante la seconda guerra mondiale. In una soffitta scoprono un armadio magico, tramite il quale si accede a un mondo fantastico. E’ il regno di Narnia ricco di animali parlanti – un topo spadaccino, un leone saggio, un minotauro – che popolano un’eterna lotta fra il bene e il male.
Le cronache di Narnia: il viaggio del veliero è la terza trasposizione cinematografica di questa saga, dopo Le Cronache di Narnia - Il Leone, La Strega e L'armadio (The Chronicles of Narnia: The Lion, the Witch and the Wardrobe, 2005) e Le Cronache di Narnia: Il principe Caspian (The Chronicles of Narnia: Prince Caspian, 2008), entrambe a firma di Andrew Adamson. Questa nuova puntata è stata diretta, invece, da Michael Apted, regista eclettico con la predilezione per le trasposizioni cinematografiche di libri di successo: Triplo eco (Triple echo, 1972 dal romanzo omonimo di Herbert Ernest Bates), La ragazza di Nashville (Coal Miner's Daughter, 1980 dall’autobiografia di Loretta Lynn e George Vecsey), Gorky Park (1983 dal romanzo di Martin Cruz Smith). In questa sua nuova fatica trasporta un gusto per il mistery e l’horror che mal si sposa con un certo misticismo che serpeggia sulla pagina scritta e che ha fatto scorgere ad alcuni studiosi la figura del Cristo in quella del saggio leone Aslan. La trasposizione filmica punta, ancor più che nei casi precedenti, su effetti speciali e meraviglie tecnologiche contraddicendo in parte l’elemento morale presente nel libro: l’oro come fonte di ogni male, il demone a forma di serpente, il regno della pace da cui non si ritorna, ma dove è possibile incontrare i cari defunti. Nel complesso un film non banale, ma tutt’altro che adatto per piccoli spettatori.