Il trentasettenne tedesco Florian Henckel von Donnersmarck si è imposto, nel 2006 all’attenzione della critica con Le vite degli altri (Das Leben der Anderen) ritratto angosciante e vigoroso di uno spione della DDR. Quel film è lontano anni luce da questo The Tourist che rimastica, riambientandolo a Venezia, un testo già visto (Anthony Zimmer, 2005), firmato nel 2005 da Jérôme Salle che lo aveva collocato a Parigi.
E' quella che vorrebbe essere una commedia sentimentale con venature poliziesche in cui un’agente della finanza inglese cerca di far catturare un lestofante che ha rubato una montagna di soldi a un gangster inglese e ha evaso il fisco per molti milioni di sterline. Va da se che la poliziotta finirà coll’innamorarsi del fuggiasco anche quando questi cerca di sviarla travestendosi da innocuo turista. Lo scenario è quello, immaginario e prevedibile, dei grandi alberghi e dei panorami da cartolina della città lagunare con un pizzico di sale offerto da inseguimenti fra motoscafi, sparatorie nelle calli e lusso a non finire. La cosa peggiore del film sono gli attori con i due interpreti principali, Angelina Jolie e Johnny Depp, relegati al ruolo di belle statuine super pagate e un ventaglio d’interpreti italiani chiamati a cammei che, nel migliore dei casi, sprofondano nell’ovvio. In poche parole un film inutile, fasullo, prevedibile che le numerose citazioni (copiature?) da alcuni classici di Alfred Hitchcock (1899–1980) quali Caccia al ladro (To Catch a Thief, 1955) o Intrigo internazionale (North by Northwest, 1959) rendono ancor più fastidioso.