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Dopo decine di approcci dai connotati più diversi – dal comico all’avventuroso vecchia maniera – ecco ora una versione miliardaria e supertecnologica del mito di Robin Hood, l’eroe popolare inglese che, nell’immaginario collettivo, ruba ai ricchi per donare ai poveri. Com’è noto si tratta di una figura fra lo storico e il leggendario che, probabilmente, nasce dall’unione fra l’immagine di un nobile sassone decaduto mescolata a leggende nate attorno ad un immaginario dio della foresta. In ogni caso è un personaggio che, con lo scorrere degli anni ha assunto connotazioni e significati diversi, passando dal classico folletto dei boschi, tanto da essere battezzato Satana dai primi cattolici che tentarono anche di cancellarne la memoria, sino alla figura positiva dei giorni nostri.

Come abbiamo detto questa è la versione miliardaria e super-tecnologica firmata da Ridley Scott che ha completamente tralasciato la tradizione che vede questo eroe impegnato, con un pugno di amici, a vivere nei boschi. Questa volta l’ottica precede i temi classici per avventurarsi negli anni in cui quest'eroe aveva nome Robin Longstride ed era uno dei capi arcieri dell'armata guidata da Riccardo Cuor di Leone (1157 – 1199). Lui aveva seguito il sovrano anche durante la terza Crociata e finì con l'opporsi al fratello, Giovanni Senza Terra (1166 -1216), che gli era succeduto nel regno. Robin, nella versione del regista anglo – americano diventa l'artefice principale, con la compagna Marianna, della sconfitta del re francese Filippo II che tentava d'invadere l'Inghilterra. Secondo il film, fu sempre Robin a costringere il sovrano plantageneto a concedere la Magna Charta (1215), primo documento che sanciva i diritti dei sudditi. Ci sarebbe materia per un discorso ampio e originale sia su questa figura leggendaria, sia sulla storia dell'Inghilterra, sennonché il regista si limita a confezionare il solito polpettone generico, pieno di sangue e battaglie. Stupisce che la direzione di una manifestazione importante come il Festival di Cannes, si sia prestata a un lancio pubblicitario, non c'è davvero altra ragione per la proiezione del film come opera d’apertura, un prodotto davvero modesto.

valutazione: 1 2 3 4 5

Titolo originale: Robin Hood; regia: Ridley Scott; soggetto: Brian Helgeland, Ethan Reiff, Cyrus Voris; sceneggiatura: Brian Helgeland; interpreti: Russell Crowe, Cate Blanchett, Max von Sydow, William Hurt, Mark Strong, Oscar Isaac, Danny Huston, Eileen Atkins, Mark Addy, Matthew Macfadyen, Kevin Durand, Scott Grimes, Alan Doyle, Douglas Hodge, Léa Seydoux, Robert Pugh, Gerard McSorley, Velibor Topic, Ciaran Flynn; produttori: Michael Costigan, Russell Crowe, Brian Grazer, Ryan Kavanaugh, Charles J.D. Schlissel, Ridley Scott, James Whitaker; musica: Marc Streitenfeld; fotografia: John Mathieson; montaggio: Pietro Scalia; ricerca attori: Jina Jay; scenografia: Arthur Max; direzione artistica: David Allday, Alex Cameron, Anthony Caron-Delion, Ray Chan, Marc Homes, John King, Matthew Robinson, Mike Stallion, Tom Still, Mark Swain, Remo Tozzi, Karen Wakefield; arredamento: Sonja Klaus; costume: Janty Yates; società produttrici: Universal Pictures, Imagine Entertainment, Relativity Media, Scott Free Productions; nazionalità: Usa / GB; anno di edizione: 2010; durata: 140 min.

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