Il cinema iraniano è fra le forme artistiche più colpite dalla recrudescenza oppressiva messa in atto negli ultimi tempi dal regime di Teheran, come dimostra larresto del regista Jafar Panahi (1960) il cui film Il cerchio (Dayereh) ottenne il Leone dOro alla Mostra di Venezia 2000. Molto importante anche questo I gatti persiani (Zasi az gorbehayeh irani khabar nadareh letteralmente: In Iran nessuno sa niente dei gatti persiani) di Bahman Ghobadi. Il regista è il compagno di Roxana Saberi, la giornalista irano - americana imprigionata con l'accusa di spionaggio e liberata solo dopo una forte campagna di proteste internazionali.
Il film racconta il calvario di un gruppo di giovani musicisti rock che vogliono organizzare un concerto. Ogni sforzo sarà vano e tutte le strade, legali o illegale che siano, robustamente sbarrate. Solo il suicidio o la morte porranno fine a questa immane fatica, tesa unicamente ad esprimere la propria creatività. Il film è un lungo percorso nei meandri degli ardori dei giovani musicisti, capaci di riunirsi per suonare persino in una stalla, e sui numerosi sbarramenti che il regime pone sul loro cammino. Un testo bello e drammatico che somma la denuncia dell'oppressione alla passione per i lavoro e la creatività dei giovani.
valutazione: 1 23 4 5
Titolo originale: Kasi az gorbehaye irani khabar nadareh; regia: Bahman Ghobadi; sceneggiatura: Bahman Ghobadi, Hossein Mortezaeiyan, Roxana Saberi; interpreti: Negar Shaghaghi, Ashkan Koshanejad, Hamed Behdad, Hichkas, Hamed Seyyed Javadi; produttori: Mehmet Aktas, Bahman Ghobadi; musica: Mahdyar Aghajani, Ash Koosha; fotografia: Turaj Mansuri; montaggio: Haydeh Safi-Yari; società produttrice: Mij Film Co.; nazionalità: Iran; anno di edizione: 2009; durata: 106 min.