Un mestiere ben retribuito, ma socialmente disprezzato, tanto che la giovane moglie quando scopre che cosa fa veramente, lo credeva impegnato in unagenzia turistica, lo lascia. Nonostante queste difficoltà lex-musicista si appassiona a un impegno che, in realtà, è una forma daffetto e rispetto estremi verso i defunti. Da notare che si tratta di un rituale vero e proprio, dotato di regole precise e che avviene alla presenza dei parenti del morto. Il giovane fa di questo lavoro una vera ragione di vita, utile a capire come la morte sia solo un passaggio da una forma di esistenza a unaltra. Il film ha toni umanissimi e il grande merito di raffigurare un rituale funebre, indipendentemente da qualsiasi rituale religioso, come forma umanissima di congedo. E un film delicato e raffinato che affronta un passaggio che impaurisce chiunque trasformandolo in un evento naturale non privo di serenità e inquadrato in un flusso esistenziale che parte da lontanissimo e giunge altrettanto lontano. Un vero e proprio piccolo trattato di filosofia orientale commuovente e lieve.
valutazione: 1 23 4 5
Titolo originale: Okuribito; regia: Yôjirô Takita; sceneggiatura: Kundo Koyama; interpreti: Masahiro Motoki, Tsutomu Yamazaki, Ryoko Hirosue, Kazuko Yoshiyuki, Kimiko Yo, Takashi Sasano, Tetta Sugimoto, Tôru Minegishi, Tatsuo Yamada, Yukari Tachibana, Tarô Ishida, Sanae Miyata, Ryôsuke Ohtani, Mitsuyo Hoshino, Tatsuhito Okuda; produttori: Yasuhiro Mase, Toshiaki Nakazawa, Ichirô Nobukuni, Toshihisa Watai; musica: Joe Hisaishi; fotografia: Takeshi Hamada; montaggio: Akimasa Kawashima; ricerca attori: Takefumi Yoshikawa; scenografia: Fumio Ogawa; società produttrici: Amuse Soft Entertainment, Asahi Shimbunsha, Dentsu, Mainichi Hoso. Sedic, Shochiku Company, Shogakukan, Tokyo Broadcasting System (TBS); nazionalità Giappone; anno di edizione: 2008; durata: 130 min.