Chi ricorda il piacevole film d’avventura Jumanji (1995) di Joe Johnston interpretato con ironia da Robin Williams e va al cinema sperando di rivivere la magia di una storia fantasiosa in cui erano utilizzati massivamente ma in maniera intelligente effetti speciali per creare un mondo fiabesco, vivrà una cocente delusione.
Per gli altri sarà semplicemente l’occasione di vedere un prodotto come tanti, mirato agli adolescenti (furbetto anche l’abbigliamento di una delle eroine) a cui propone video game di cui conoscono perfettamente i meccanismi e che permette loro di immedesimarsi in una storiella prevedibile, realizzata professionalmente ma senza alcuna possibilità di coinvolgere. Jake Hasdan è un regista che opera praticamente solo in televisione e questo è molto evidente dal suo modo di raccontare. Di lui si ricordano il mediocre Sex Tape - Finiti in rete (Sex Tape, 2014) e il piacevole Walk Hard - La storia di Dewey Cox (Walk Hard: The Dewey Cox Story, 2007). Qui dimostra di essere un discreto artigiano a cui le major hanno affidato un budget da 90 milioni di dollari perché conosce il mestiere e non discute gli ordini di scuderia. Pur essendo stato tratto dallo stesso romanzo, in questo caso la storia appare capovolta in confronto a quella pubblicata nel 1981 da Chris Van Allsburg. Nel primo gli animali invadevano il mondo civile creando tensione e paura, qui, invece, sono gli uomini (meglio dire, gli Avatar) che si trovano inseriti nella giungla. Ippopotami sanguinari, insetti mortali, ogni cosa che grida al pericolo e che potrebbe essere fatale per i nostri eroi che hanno a disposizione tre vite, disegnate sul braccio. La scelta degli interpreti è corretta e al solito Dwayne Johnson viene applicato il personaggio del super eroe tutto muscoli, ma, in questo caso, dotato anche di cervello. Gli altri sono tutti funzionali ma spesso si limitano a fornire più il volto che non capacità recitative. Una voce fuori del coro è il bravissimo Jack Black che gioca con le caratteristiche poco virili del suo cartografo dandogli umanità senza mai cadere nel tranello dell’eccessiva caratterizzazione. Quattro liceali in punizione scoprono una vecchia console e si ritrovano catapultati nel videogame ambientato nella giungla, assumendo le sembianze dei rispettivi Avatar. Quel che scoprono ben presto è che Jumanji non è semplicemente un gioco per cui dovranno affrontare la più pericolosa avventura della loro vita altrimneti resteranno intrappolati nel gioco.