Il Teatro Nazionale di Genova ha avviato la sua stagione alla Corte con uno spettacolo davvero eccezionale. Vader (Father - Padre) della compagnia belga Peeping Tom (Guardone) e per la regia del coreografo Franck Chartier è una proposta di teatro danza in cui i movimenti dei ballerini si mescolano armoniosamente ai (pochi) dialoghi e alle atmosfere meste.
La scena è quella della sala di un ospizio ove, ad opera dei coreografi Gabriela Carrizo (Argentina) e Franck Chartier (Francia) che lo hanno ideato alcuni anni or sono, si apre una trilogia, le altre parti sono Moeder (Madre) e Kind (Figlio), dedicata ai rapporti familiari. Sin dalla prime battute la relazione fra il padre (uno straordinario 80enne Leo De Beul) e il corpulento figlio mette in luce la superficialità e la fretta con cui il secondo si rapporta al primo. Da questo un legame segnato da superficialità e formalismo che non ha nulla a che fare con l’affetto. Progressivamente il locale diventa sempre più simile a una prigione, meglio all’anticamera della morte. In questo lo spettacolo dispiega le sue doti migliori che vanno rintracciate in uno straordinario professionismo nella danza e in una malinconia diffusa. Due caratteristiche che danno alla proposta una forza e una tristezza veramente straordinarie.