Lo scontro tra filosofie differenti, due modi di interpretare il mondo delle auto ma un unico desiderio di predominio, ha visto nel costruttore italiano e in quello statunitense due fieri antagonisti. Nel film diretto con bravura da James Mangold e scritto in maniera coinvolgente da Jez Butterworth, John-Henry Butterworth e Jason Keller, si racconta dell’epica battaglia tra Ford e Ferrari per vincere le 24 Ore di Le Mans. Nel 1963 la Ford aveva contattato Enzo Ferrari per un possibile acquisto, tutto si interruppe quando Ferrari scoprì che nel pacchetto c’era anche la Scuderia.
La italiana aveva vinto in Francia nel 1958 e dal 1960 al 1965: era la vettura da battere o, più facilmente, da ‘eliminare’ trasformandola in statunitense. Henry Ford II non perdonò questo rifiuto e cercò col suo team di realizzare un'auto competitiva in grado di sconfiggere il Cavallino Rosso. Da qui ebbe inizio la rivalità tra i due. A capo della squadra di ingegneri c'era Carroll Shelby vincitore di La Mans nel 1959 e costretto da problemi al cuore ad abbandonare le corse. Il progettista aveva anche l'uomo giusto per guidare la nuova auto, il suo collaudatore, un pilota inglese particolarmente bravo ed arrogante. Insieme i due uomini combatterono contro le interferenze dell'azienda, per creare un modello in grado di rivoluzionare le leggi della fisica per superare la concorrente. Mangold non è certo stato l’unico ad occuparsi di questa lotta tra giganti. A raccontare la rivalità tra Ferrari e Ford sono stati anche un libro del giornalista del Wall Street Journal A.J. Baime dal titolo Go Like Hell: Ford, Ferrari, and Their Battle for Speed and Glory at Le Mans (2009), un documentario-lungometraggio del 2016 intitolato The 24 Hour War, diretto da Nate Adams e Adam Carolla. Del 1971 il più noto film su questo circuito, quel Le 24 Ore di Le Mans (Le Mans) voluto da Steve McQueen, grande appassionato di auto, moto e velocità che lo vedeva nei panni di un pilota di nome Michael Delaney al volante di una Gulf Porsche 917. Le Mans '66 - La grande sfida ha una marcia in più e riesce a coinvolgere emotivamente dall’inizio alla fine (e sono oltre 2 ore e 30 di durata…). Ottima la scelta di tutti gli interpreti da Remo Girone - un Enzo Ferrari ben calibrato - a Tracy Letts somigliante a Henry Ford II. Ma il meglio lo si ha coi due protagonisti, Matt Damon Christian Bale che si confondono nei personaggi interpretati. E’ un’opera in cui l’adrenalina lascia spazio ad una vicenda umana, a rapporti tra persone VERE. Sempre più spesso la critica d’oltreoceano definisce James Mangold erede di Howard Hawks e di un cinema classico ormai non più di moda, e forse hanno ragione. Altri esempi della sua ottima produzione fuori dal tempo: Cop Land (1997), Quel treno per Yuma (3:10 to Yuma, 2007), Quando l'amore brucia l'anima (Walk the Line, 2005) e Logan - The Wolverine (Logan, 2017).