Oltre due ore per un film che racconta dei problemi tra umani che hanno deciso coscientemente di farsi rimpicciolire per risparmiare energia su una terra sovraffollata e chi non ha scelto (o ha osteggiato) questo nuovo mondo. Un testo difficile da gestire mantenendo un certo interesse.
Buona l’idea, nel mondo della ricerca di cui noi in realtà conosciamo poco, di raccontare della miniaturizzazione creata da uno scienziato norvegese: tutto è possibile, anche se di molte cose non si hanno conferme ufficiali. La curiosità, quindi, è un buon vettore per portare lo spettatore all’interno della storia ma, purtroppo, la sceneggiatura non riesce a tenere sveglio lo stesso grado di interesse per tutto lo sviluppo del film. Alexander Payne pensava a questo film dal 2009 e lo ha preparato assieme al suo co-sceneggiatore Jim Taylor (non citato, c’è anche il fratello di Jim) trasformando l’idea iniziale di un mondo perfetto in cui si vive con molto meno denaro (case micro, cibo limitato, auto da 30 chili di peso, eccetera) in un tentativo di fare denuncia (ma nello steso tempo, commedia allegra) sui problemi della società soffocata dalla sovrappopolazione, del surriscaldamento globale e quant’altro. Purtroppo il film non riesce a trovare coesione tra le due anime narrative che viaggiano su binari paralleli senza mai incontrarsi. La sceneggiatura propone alcune idee anche interessanti, ma che ben presto vengono sfruttate e buttate via per creare qualche innocua situazione a livello di gag. Il regista ha ritardato questo progetto – meglio dire sogno – perché aveva già firmato i contratti per realizzare due commedie, l’accettabile Paradiso amaro (The Descendants, 2011) interpretato da George Clooney, ed il buon Nebraska (2013) con Bruce Dern. Il cineasta e nato in questo stato e gli ha dedicato almeno due film, compreso quest’ultimo che prende l’avvio da Omaha, la città natale del cineasta. Qui si occupa di rimpicciolimento: se avesse rimpicciolito il film di 30/40 minuti, forse avrebbe ottenuto un migliore risultato. Questo prodotto è stato presentato in concorso, ottenendo poco interesse, nella sezione ufficiale dell’ultima Mostra di Venezia. Matt Damon è a dire poco spaesato subendo dialoghi e situazioni senza mai volerli (o poterli) far propri. Discorso differente per i divertenti Christoph Waltz e Udo Kier che danno una lieve folata di freschezza. Dopo anni di studi e di sperimentazioni, scienziati norvegesi sono sicuri di trovare la soluzione per la sovrappopolazione: rimpicciolire uomini e donne a circa dieci/quindici centimetri di altezza, certi che in un paio di secoli la transizione dal grande al piccolo potrà essere completata. Rendendosi presto conto dei vantaggi economici del mondo in miniatura, e con la promessa di una vita migliore, Paul Safranek e sua moglie Audrey decidono di abbandonare stress e ristrettezze della loro vita per trasferirsi nella nuova comunità in miniatura in New Mexico. Una scelta che cambierà per sempre la loro vita, anche perché lei all’ultimo momento dà forfait e lascia solo il marito.