Era prevedibile che dopo il successo al box office di Daddy's Home (2015) - avvalorato dall’incasso di oltre 150 milioni di dollari negli USA e di 240 in tutto il mondo - ci fosse una seconda parte clone della prima in cui poche sono le novità e ancora meno le capacità di fare ridere.
E questo, per un film che punta tutto sul comico, è sconfortante. Tuttavia il pubblico continua a premiare il tipo di prodotto usa e getta tanto da portare nelle casse dei produttori in due settimane oltre 70 milioni. Rimasta inalterata la squadra vincente con Sean Anders alla regia (è anche co - sceneggiatore) che lascia briglia libera a Will Ferrell e Mark Wahlberg, la commedia parte esattamente dove era terminata la prima in cui si scherzava con una certa volgarità sulle famiglie allargate. Sfruttato al massimo il confronto tra i due avversari che divengono amici, qui si ha l’inserimento dei padri dei protagonisti che, praticamente, creano situazioni analoghe a quanto fatto dai figli’. La novità è vedere Mel Gibson in un ruolo brillante in cui dimostra molti limiti e, probabilmente, conferma l’impossibilità di trovare personaggi a lui più acconci a causa di vari flop e di alcune produzioni mediocri che lo hanno reso poco appetibile alle major. Nata come coppia vincente ne I poliziotti di riserva (The Other Guys, 2010) diretto da Adam McKay, anche qui utilizzano le caratterizzazioni fisiche e caratteriali a loro consone, con Mark Wahlberg macho palestrato che gira il mondo per un lavoro top secret e Will Ferrell che diventa l’impacciato uomo medio che vuole solo conquistarsi una famiglia perfetta. Gag risapute, alcune situazioni realmente imbarazzanti ma, tutto sommato, un film professionale che anche da noi potrebbe ottenere un certo successo. Dopo essersi affrontati anche in maniera particolarmente scorretta, il patrigno amorevole dalle caratteristiche di triste uomo comune, e il poco presente padre naturale col fascino dell’eroe al soldo del Governo, vivono d’amore e d’accordo coccolando i bambini nei giorni che a loro competono. Tutto funziona per il meglio fino a quando il nonno non entra in scena durante le vacanze natalizie creando scompiglio in questa famiglia allargata. Ma non è l’unico nonno a creare problemi con la sua presenza. Alla fine tutto torna come prima della pace.