48°Thessaloniki Film Festival 2007 - Pagina 2

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48°Thessaloniki Film Festival 2007
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L'influenza
Quelli appena indicati sono stati i titoli più significativi della nuova produzione greca, il resto ha navigato fra drammoni rock (Alter Ego di Nicola Dimitropoulos), satire pseudo - sociali (Kleftes - Ladri – di Makis Papadimitraros), sontuose ricostruzioni storiche (El Greco di Yannis Smaragdis) e commedie borghesi (Mia melissa ton Avgousto – Un’ape in agosto – di Thodoris Atheridis), nessuno dei quali veramente interessante. Per quanto riguarda il campo internazionale, concorso e sezioni varie, vi sono stati alcuni titoli di ottimo livello.Due sono di produzione messico - spagnola: La influencia (L’influenza) di Pedro Aguileira e Encarnación di Anhai Berberi. Il primo appartiene al filone delle opere in cui sembra nulla accadere e dove la macchina da presa assume toni quasi documentari e registra con fedeltà, a tratti esasperante, i gesti quotidiani dei personaggi. In questo caso sono i momenti della vita di una donna, divorziata con due figli, che gestisce una piccola profumeria in cui entrano pochi clienti. Sfrattata dal negozio, priva di mezzi, si lascia morire ingurgitando, con la complicità dei figli, un numero esorbitane di pillole di barbiturici. Lo sguardo del regista è freddo, ma sa cogliere la drammaticità di una vita priva di prospettive.Una donna sola è anche al centro dell’altra opera. Questa volta si tratta di un’attrice, che in un lontano passato, ha avuto una qualche fama e che ora sopravvive alla luce di quei lontani riflettori. Vicina alla cinquantina si concede un fine settimana in campagna per partecipare alla festa di compleanno di una nipote. Finirà per far l’amore, quasi per caso, con un giovane su cui la giovane ha messo gli occhi, dando origine ad una piccola tragedia. Tutto si risolverà con la partenza dell’appannata stella e la riconciliazione fra zia e nipote. E’ il classico film d’attrice ove ciò che conta e l’abilità dell’interprete e, in questo, Silvia Pérez si dimostra attrice duttile e attenta alle sfumature psicologiche.
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Palle d'autunno
Sügisball (Palle d’autunno) del regista estone Veiko Õunpuu ha vinto il premio Orizzonti all’ultima Mostra di Venezia. A Salonicco era nella sezione competitiva. Il film è ambientato nel quartiere Lasnamäe di Tallinn, ha per sfondo un complesso di terribili casermoni costruiti ai tempi dell’Unione Sovietica e racconta la solitudine e la grigia vita di sei personaggi: un giovane scrittore abbandonato dalla moglie, un vecchio barbiere che si è affezionato ad una bambina e che, per questo, è accusato di pedofilia, la mamma della bambina che passa le sue giornate a guardare la tv, un brillante architetto che deve misurarsi con le inquietudini della giovane moglie, amante di un buttafuori. Seguendo la linea di tendenza di un certo cinema nordico il regista non bada tanto al concatenarsi delle storie, quanto alla descrizione del clima di solitudine ed abbandono in cui sono immersi i personaggi, persino a prescindere dal loro livello culturale (lo scrittore) o economico (l’architetto). Il film sottolinea assai bene la cupezza dell’assunto complessivo e lo stato di abbandono di questa società post – sovietica.
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Vasermil
Vesermil è il nome di un piccolo stadio di Be'er Sheva una città del sud d’Israele ed è, anche, il titolo dell’opera prima di Mushon Salmona. Sono tre storie che s’intrecciano di cui sono protagonisti tra ragazzini di diverse origini che hanno in comune la speranza di ottenere successo e riscatto economico giocando a calcio. Shlomi aiuta la numerosa famiglia consegnando pizza, Adiel ha origini etiopi, è il miglior giocatore del gruppo e deve preoccuparsi anche del fratello minore e della madre ammalata, infine Dima viene da una famiglia di recenti immigrati dalla Russia. I tre giocano nella stesa squadra, ma finiranno in modi diversi, nessuno dei quali glorioso come si aspettavano. Il film offre un quadro variegato e complesso del tessuto sociale di un paese nato da mille rivoli d’immigrazione e segnato da odi, intolleranze disuguaglianze sociali che sembrano crescere di giorno in giorno. Lo stile è quello del classico film a storie che s’incastrano e cattura l’interesse dello spettatore dalla prima all’ultima immagine.