04 Dicembre 2014
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36° Festival Internacional del Nuevo Cine Latinoamericano 2014 |
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del trentanovenne regista argentino Lisandro Alonso è opera gradita ai selezionatori di festival di grande risonanza perché rappresenta un momento in cui agli spettatori si richiede assoluta dedizione per intendere cosa si nasconde dietro l’esteriorità di quanto appare sullo schermo. Questo cineasta ha vinto varie volte il premio della critica ma raramente quello assegnato dal pubblico. La ragione è semplice. Il suo è cinema ermetico che richiede dedizione assoluta. Interpretato da Viggo Mortensen nel ruolo di un militare danese nonché padre della ragazza attorno alla quale ruota il film, ha un finale aperto che mette in discussione ogni cosa vista in precedenza. Gli antichi dicevano che la Patagonia era una terra mitologica ricca di abbondanza e di felicità, molte spedizioni hanno cercato lì un luogo magico per avere conferma di questa realtà. Nel corso del tempo, la leggenda era cresciuta a dismisura, ciò che è certo è che tutti coloro che hanno ricercato questo paradiso terrestre non sono mai tornati. Nel 1882, il capitano Dinesen che proviene dalla Danimarca, raggiunge la Patagonia con la figlia quindicenne Ingeborg per svolgere un lavoro come ingegnere dell'esercito argentino. Quando Ingeborg si innamora di un giovane soldato e fugge con lui, il capitano arriva in territorio nemico per ritrovare la coppia. Gli rubano il cavallo, cammina sempre più stanco e privo di speranza, sapendo quale sarà il suo destino.
(I funghi, 2014) è firmato dall’ottimo regista colombiano Oscar Ruiz Navia che, a soli trentadue, anni ha saputo imporsi nel panorama internazionale con titoli importanti presentati in vari festival dove ha vinto premi riservati alle opere prime o decretati da giuria di critici (FIPRESCI). Il film racconta una storia di povertà ma con persone felici perché riescono ad essere se stesse. Perfetta la scelta degli interpreti, bellissimo il personaggio della nonna molto malata che dà serenità e fiducia al nipote. Ogni sera, dopo il lavoro, Ras dipinge graffiti sui muri del suo quartiere, a est di Cali. Durante il giorno è un operaio edile un poco svagato, è figlio di Maria, una mulatta emigrata con la speranza di offrire al giovane un futuro migliore. Ad un certo punto il giovane non torna a casa e inizia a sognare ad occhi aperti. La madre soffre perché crede che sia perseguitato da qualche spirito che lo possa portare alla pazzia. Perde il lavoro per aver rubato della pittura con cui dipinge un grande murale nel parcheggio vicino a casa sua. Senza denaro per aiutare la madre vaga per la città in cerca di un altro giovane artista di graffiti, Calvin, uno studente d'arte che vive giorni difficili dopo il divorzio dei genitori e il cancro che ha colpito la nonna. I due vagano senza meta, e lungo la strada arricchiscono la vita con un senso di una immensa libertà. Bello e convincente, il film coinvolge in una storia attuale e molto interessante.
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