34° Festival Cinéma Méditerranée di Montpellier - Pagina 6

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34° Festival Cinéma Méditerranée di Montpellier
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3e590a9cd9e4a18535fc4299ff85cIl cartelllone del  Festival ha previsto, accanto alla sezione competitiva, la sezione Panorama dedicata alle migliori produzioni recenti dei diversi paesi, dal Portogallo al Mar Nero, che affacciano sul Mediterraneo. Degli undici lungometraggi proposti in questa edizione meritano una attenzione  particolare i lavori del brasiliano Sergio Tréfaut con il Viaggio In Portogallo, l’italiano Edoardo Gabbriellini, con Padroni di Casa e il marocchino Abdelhai Laraki con Love in the Medina. Il primo lo si può definire un film politicamente impegnato che indaga, ricostruendo una storia vera, le procedure che le gendarmerie dei paesi occidentali instaurano presso le stazioni aeroportuali al fine di dissuadere i tentativi di immigrazione clandestina. La protagonista Maria è una giovane donna ucraina che atterra il l’ultimo giorno del 1997 all’aeroporto di Faro, nella regione dell’Algarve, con un volo di linea proveniente da Kiev e viene rimpatriata il giorno seguente. Gregorio, il marito, è un immigrato senegalese che, sebbene laureato in medicina, trova come unica opportunità di riscatto dalle miserie del suo paese, quella di sbarcare il lunario lavorando come manovale in un cantiere edile dell’expo di Lisbona. Maria e Gregorio sono dunque gli interpreti di un tentativo di ricongiungimento familiare negato dalle norme, quelle extra Schengen, e dal pregiudizio, degli ispettori aeroportuali. Il regista imprime alla pellicola uno stile asciutto, basato su primi piani del viso degli interpreti, su dialoghi serrati, come quelli di chi è sottoposto ad interrogatorio. Il tutto scandito dal passare delle tempo, meno di ventiquattro ore, ed esaltato dalla scelta del bianco e nero. Con questo buon lavoro il cineasta ci vuole ricordare, se per assuefazione lo avessimo dimenticato, come la nostra società cosi libera in campo economico e finanziario lo è poco nei confronti della dignità dei migranti.
padroni-di-casa-Padroni di casa è l’opera seconda del giovane toscano Edoardo Gabbriellini e racconta, senza troppe furbizie e ruffianerie, uno spaccato di vita della provincia, quello di un piccolo paese dell’Appennino tosco-emiliano, dove l’apparente tranquillità della comunità rurale, può essere messa in crisi da un fatto banale e la violenza esplodere da un momento all'altro in modo irrimediabile. La storia è quella di due fratelli muratori, gli ottimi Elio Germano e Valerio Mastrandrea, che si recano per piastrellare il terrazzo della villa di un celebre cantante (Gianni Morandi nella veste di un cinico, ritiratosi da anni dalle scene per assistere la moglie - Valeria Bruni Tedeschi - ammalata e quasi immobilizzata). Il regista riesce nel compito non banale di restituire, attraverso molte contraddizioni, altrettante miserie e poche virtù la, società d’oggi. Il resto, ovvero la storia e i luoghi. costituisce un buon contorno.

lave in the medinaIl pluripremiato Love in the Medina (Amore nella Medina) del cineasta marocchino Abdelhai Laraki ruota attorno alla storia di una giovane coppia di innamorati, Zineb, ragazza dalle umili origini, e Thami che vuole diventare un apprezzato macellaio e che per farlo sfida la volontà caparbia e prepotente del padre che per lui ha prefigurato, invece, tutt’altro tipo d’avvenire. In apparenza una storia prevedibile: l’amore negato, la fuga e poi l’amore che trionfa, ma nel profondo, affiora da parte del cineasta, l’analisi lucida e la denuncia di come in terra marocchina, i rapporti interpersonali, l’amore e la sessualità siano ancora molto complicati, sospesi tra modernità, ricerca di libertà ed emancipazione e arcaiche convenzioni sociali. Non è un caso che Abdelhai Laraki accanto alle due figure principali muova una gran numero di personaggi minori espressione di questo conflitto: da un lato le figure dell’entourage famigliare del protagonista, dove regna la sudditanza al padre - padrone, o come la giovane promessa in sposa secondo le regole del matrimonio combinato; dall’altro la bella donna imponente che, dietro l’apparente normalità di un bagno turco, si prostituisce: sarà con lei che il giovane Thami scoprirà l’amore. Un bel film questo di Laraki dove passione e sensualità non scadono mai nella volgarità,

A.S.