Dopo incredibili vicissitudini che hanno fatto sì che la terza puntata delle storie che vedono Will Smith e Martin Lawrence come classica coppia di sbirri tutto azione e poco rispetto per le regole esca seguendo un percorso di 10 anni, abbandonati i nomi di registi illustri quali nel 2008 Michael Bay autore dei precedenti e Joe Carnahan si è ripiegato sui belgi Adil El Arbi e Bilall Fallah con alle spalle solo il lungometraggio Patser (2018).
A loro è stato chiesto di non aggiungere nulla a quanto fatto da Bay cercando di ricalcarne tempi e ritmo. Diligentemente, così hanno fatto senza mai impegnarsi in un’opera originale. Il film è stato rimontato varie volte, l’uscita è stata posticipata ed ora, davanti al prodotto finito, ci si rende conto che si è di fronte ad un ‘nulla’ bene confezionato: i 90 milioni di budget si vedono tutti, nelle evoluzioni degli stunt, negli effetti visivi e speciali, nelle auto distrutte. Incassa molto e sembra abbia imboccato la strada giusta per fare pensare nuovamente ad una quarta parte. Will Smith e Martin Lawrence sono l’anima della storia e riescono ad essere funzionali nei personaggi dei detective Mike Lowrey e Marcus Burnett. Più che azione c’è movimento, più che tensione scene ‘esagerate’ che colpiscono epidermicamente. Il giovane (ex giovane) Will Smith, sempre più testa calda, coinvolge il vecchio collega Martin Lawrence (è diventato nonno e vuole andare in pensione). Nonostante i logoranti anni di servizio, Mike va a tutto gas. Investigatori da sempre e amici per sempre, sorvegliano Miami e assicurano i cattivi di turno alla giustizia. Ma è da lontano che arriva il pericolo e colpisce in pieno petto Mike. Vittima di un sicario misterioso e di un passato burrascoso, Mike sopravvive grazie ai medici e al voto di Marcus, che ha giurato su Dio di non impugnare più un'arma. Le cose, ovviamente, andranno altrimenti perché Mike è deciso a scoprire chi lo voleva morto e Marcus non potrà fare a meno di aiutarlo. Con prevista brutta fine dei cattivi, il tutto con lo sfondo della minaccia che viene dai cartelli messicani della droga.