Midway è la cronaca romanzata della Battaglia delle isole Midway combattuta nel Pacifico da giapponesi e americani tra il 4 e il 6 giugno 1942, punto di svolta cruciale della Seconda Guerra Mondiale. Il film racconta le eroiche imprese dei soldati e degli aviatori che, con i loro incredibili sacrifici, riuscirono a cambiare le sorti della guerra. Affidata all’esperto Roland Emmerich – tra i suoi titoli più noti Independence Day (1996), The Day After Tomorrow - L'alba del giorno dopo (The Day After Tomorrow, 2004), Godzilla (1998) - questa produzione da 100 milioni di dollari punta molto sulle scene d’azione e davvero poco sulla psicologia dei personaggi senza mai pensare alla creazione di una storia affascinante e coinvolgente.
Sembra un film di guerra anni ’50 ma senza il suo fascino e la bravura di autori che senza gli effetti speciali dei giorni nostri creavano emozioni. Del resto, il regista tedesco ha sempre dimostrato di privilegiare le immagini che colpiscono più per la bravura dei tecnici che le hanno create che non per i dialoghi. Qui, oltretutto, deve fare i conti con quanto pensato dal poco esperto soggettista televisivo Wes Tooke – unico sceneggiatore e al debutto sul grande schermo per di più con una storia difficile da raccontare in maniera originale – che non è riuscito a fornire una base accettabile per uno spettacolo pirotecnico che dura oltre due ore. Ha il taglio del prodotto propagandistico; unica differenza coi tanti che lo hanno preceduto, è che qui il panegirico non è votato solo al coraggio degli yankee ma anche sulla Cina che li aiutò in questa impresa: questo taglio forse è dovuto al fatto che Midway è in gran parte finanziato dai cinesi. Di livello superiore era stato La battaglia di Midway (Midway, 1976) diretto dal decoroso Jack Smight e che poteva contare su di un cast in cui erano compresi Charlton Heston, Henry Fonda e James Coburn.