Il tema è più che interessante, in una commedia giovanilistica che a tratti si trasforma in film di denuncia, tuttavia il timore di non ottenere riscontri nel pubblico ha tarpato le ali ad un soggetto quasi originale trasformato dalla sceneggiatura in film convenzionale.
Il diritto allo studio è messo in dubbio da una certa ghettizzazione legata ad insegnanti che poco hanno capito della loro missione, l’omertà di chi sa e non vuole denunciare, l’incoscienza e immaturità di genitori che non vogliono affrontare realtà scomode. Un liceo scientifico come tanti, il quinto anno propedeutico all’esame di maturità, un gruppo di studenti un po’ distratti ma non per questo meno meritevoli di chiudere quel periodo di scuola e di vita con le stesse chance dei più secchioni. Il registro è importante, ma non sempre riesce a raccontare la vera storia soprattutto di chi si emargina o che viene emarginato dalla società. Compito dei docenti non è solo di insegnare nozioni ma di coinvolgere i ragazzi, di renderli partecipi a quanto detto: insomma, di riuscire ad interessarli. Guido Chiesa, quasi 40 anni di attività cinematografica e salde basi da documentarista, non vuole (o non gli è permesso) essere troppo cattivo, e rappresenta il corpo docente come mediocri senza colpa, capitati lì quasi per caso. Aveva dimostrato di essere interessato al mondo dei giovani con l’accettabile Belli di papà (2015) interpretato da Diego Abatantuono e Andrea Pisani, quest’ultimo protagonista di Classe Z. L’unico positivo, a parte un supplente (Andrea Pisani) che poi supporterà i ragazzi ed eviterà che divengano carne da macello all’esame, è il Commissario ministeriale interpretato come sempre con bravura dal sottovalutato Antonio Catania. Poco per valutare i danni creati ad allievi difficili da gestire ma che sicuramente non sono stati capiti. Tutto si risolve in una commedia un po’ scontata che poco si differenzia dai tanti prodotti di mestiere presenti sia al cinema che in televisione. Buona, comunque, l’idea di unire attori poco noti a personaggi conosciutissimi in rete, apparentemente per un discorso da cinema verità. In realtà, pensiamo che meno poeticamente sia stata una scelta per ridurre al minimo i costi di produzione. Sicuramente donano un minimo di freschezza ad ogni cosa, ma la sceneggiatura non ad altezza di ragazzo – questa era l’intenzione professata – e, invece, è stata scritta per un pubblico più adulto e crea una spaccatura che mai è completamente eliminata. Andrea Pisani si conferma talento da sfruttare sempre meglio - nasce comico nel duo Pan- Pers - mentre tra i giovani fanno bene Greta Menchi, youtubber maltrattata durante il Festival di Sanremo, e Armando Quaranta (il problematico Yuri da lui reso molto bene). Primo giorno di quinta con alcuni ragazzi, i più difficili’, spostati in una nuova sezione. Inizialmente i ragazzi sono felici perché gli insegnanti non chiedono a loro nulla, salvo il nuovo di italiano non in combutta con gli altri e che pretende di essere ascoltato. Esasperato dal loro disinteresse e dai mille scherzi, li abbandona dopo pochi mesi. Prima di andarsene svela ai ragazzi che la creazione della sezione H è stata un'idea del Preside che aveva deciso di isolarli in una classe pattumiera per potere dimostrare che il rendimento delle altri classi sarebbe migliorato. Mancano cento giorni dall'esame di maturità.