A Bigger Splash (letteralmente Il maggior spruzzo) di Luca Guadagnino rilegge in chiave attuale La Piscina (La Piscine, 1969) del francese Jacques Deray. Di quel titolo è rimasto l’impianto di fondo: cinque personaggi, variamente legati sentimentalmente, si trovano a passare alcuni giorni d’estate in una magnifica villa dotata di una sontuosa piscina.
Nel nuovo film sono una famosa cantante rock, al momento resa afona da un’infiammazione delle corde vocali e dalle cure necessarie, il suo attuale compagno, un documentarista alle prese con un film non finito, ex - amante della diva, un produttore discografico di successo, e sua figlia diciassettenne, anche se dichiara di avere più di vent’anni. La vicinanza e il sole di Pantelleria accendono i sensi e le coppie s’incrociano sino a causare l’ira di entrambi i maschi, con il documentarista che affoga il rivale. Il finale, con l’arrivo di un maresciallo dei carabinieri da barzelletta, volge al tragicomico: la cantante e il cineasta ritornano insieme e la giovinetta riparte per l’America. Il regista ha tentato di dare attualità a questa storia da Cavalleria Rusticana, inserendo nella colonna sonora e sullo sfondo la tragedia degli immigrati africani che approdano nel nostro sud. Il tutto senza rinunciare alle solite immagini delle coloratissime sagre paesane che costituiscono ormai un pedaggio quasi obbligato per qualsiasi film riceva i contributi da un qualche ente meridionale. Il risultato è una produzione di buon respiro realizzativo, grande professionalità, ottimo livello interpretativo, soprattutto da parte di Tilda Swinton. Tutto questo senza aggregarsi in un bilancio realmente innovativo o in una narrazione decisamente originale. Si ha l’impressione di una minestra stantia, malamente riaggiornata facendo ricorso a ingredienti che non si saldano né con l’attualità né con un cinema inteso in modo moderno.