Massimo Morini riprende il tema del suo primo lungometraggio, InvaXön - Alieni in Liguria (2004) per realizzare un film piacevolmente curato negli effetti speciali, cullato da una musica forse troppo presente ma bella, limitato da una sceneggiatura che abbandona la goliardia per scegliere la strada di una racconto più serioso. Così facendo, toglie il piacere di una commedia trash per tentare l’impossibile confronto con prodotti internazionali di fantascienza.
Budget limitato ma, soprattutto, limite assoluto nelle idee che sono stantie nel soggetto e divengono a tratti fastidiose nella sceneggiatura. Non basta la presenza dei bravi Buio Pesto che interpretano vari personaggi, o il simpatico Max Gazzè geografo che fornisce una chiave di lettura per quel 12 12 12 – La profezia non si è avverata scritto prima di morire da un uomo. Ciò che manca è il film, quella piacevole capacità che ad esempio nei Capitan Basilico (2008) e Capitan Basilico 2 - I Fantastici 4+4 (2011) era presente per inserire nella sceneggiatura gli sponsor. Si continua a respirare un’aria provinciale ma si ha la sensazione che si sia tentato di fare un salto di qualità difficilmente pensabile con attori volenterosi ma da una recitazione legnosa che hanno troppe soste nei dialoghi e che spesso danno l’impressione di leggere. Bogliasco è la protagonista del film e la si può ammirare attraverso inquadrature curate e, a tratti, efficaci. La storia è quella di un giovane, benvoluto da tutti, che vede (o immagina di vedere) persone losche che complottano contro i suoi concittadini e che li vogliono eliminare fisicamente. Tra sogno e realtà, premonizione e sviluppo dei fatti, si scopre che tre mesi prima alieni si erano impossessati di nove persone del paese per preparare l’invasione dei loro compagni. Eroicamente, il giovane decide di combattere questa minaccia con l’aiuto di un manipolo di coraggiosi: è il 12 dicembre 2012, vale a dire 12 12 12. Nei titoli di testa compare un ringraziamento speciale al regista e sceneggiatore Fausto Brizzi che ha aiutato Morini nella realizzazione finale del film. Dopo questo quarto titolo a Massimo Morini, cinematograficamente parlando, rimane la scelta o di tornare ad un prodotto volutamente trash o a tentare di trovare capitali e collaboratori per fare un salto di qualità. E’ un peccato che il leader dei Buio Pesto, nonché notissimo direttore d’orchestra e compositore, non trovi una strada più precisa per uscire vincitore anche da questa sua avventura cinematografica.